La crisi economica e dei consumi è ancora molto forte ma le agevolazioni hanno sortito l'effetto sperato?
"Purtroppo la nuove aperture non sono state molte, ma comunque ci sono state e questo è un dato significativo. In parte sicuramente questo è dovuto ad una generale stagnazione economica presente
in tutta Italia, in parte forse anche da una non efficace comunicazione di questi incentivi che abbiamo messo in campo. Proveremo a fare meglio già da quest’anno.Vorrei ricordare che la prima fase di
interventi è stata molto importante perché ha aperto una breccia sul fronte del degrado.
Sul fronte della sicurezza cosa è cambiato con la rinnovata collaborazione Comune-Forze dell'ordine?
Insieme all’importante intensificazione degli interventi delle forze dell’ordine, abbiamo messo in campo – è giusto ricordarlo per amore di verità - il potenziamento del sistema di
videosorveglianza e di illuminazione (con i nuovi impianti a LED), la “no tax area” appunto, le molte manifestazioni finalizzate a riguadagnare terreno a favore dei cittadini (grazie anche al
contributo decisivo delle associazioni e degli operatori economici), il trasferimento degli uffici TARI di Gesenu in Via del Macello, la variante urbanistica per favorire nuovi insediamenti negli
spazi vuoti, l’accordo con gli amministratori di condominio per il controllo delle presenze negli appartamenti, l’ordinanza di risanamento del parcheggio dell’Ottagono e molti piccoli altri
interventi di decorso urbano. Questo non significa che i molti problemi della zona siano risolti, c’è ancora molto da fare. Se vinciamo a Fontivegge la battaglia contro il degrado, allora si apre la
strada al recupero di tutta Perugia. Venti anni di dimenticanza non si cancellano certi in pochi mesi, ma il cambio di passo credo sia evidente. Questa è una zona con grandi potenzialità soprattutto
perché è la più servita della città, scelte sbagliate l’hanno condannata a questo lungo purgatorio".
In questi giorni a molti cittadini sta ribadendo che l'amministrazione Romizi è pronta la fase 2: di che cosa si tratta e quali sono gli obiettivi?
Ribadisco che siamo pronti a lanciare la fase 2. L'approccio dovrà essere organico. Stiamo lavorando con Michele Fioroni ad un piano di risanamento urbano nel quale investiremo anche molte risorse
pubbliche, oltre 2 milioni di euro (derivanti da diverse fonti di finanziamento). Un concentrato di interventi per portare molti contenuti nei troppi spazi vuoti di quest’area e di restyling urbano
che parte da Piazza Vittorio Veneto. Contenuti che inneschino una ripresa virtuosa e un po' di bello che non guasta mai. Ricorda lo slogan della campagna elettorale? “un piazza in ogni quartiere”, ma
se in una piazza non ci sono funzioni e se c’è degrado diventa un luogo da cui fuggire e non invece uno spazio in cui venire, incontrarsi, magari venendoci da altre parti di Perugia. La Stazione è un
po’ il centro di questo quartiere, nel bene e nel male, di qua e di là dalla ferrovia.
Le ricordo che dovrete mettere mano anche nell'area più pericolosa e meno amata dai perugini: Piazza del Bacio? Come avete intenzione di di riconvertirla?
L’area verso piazza del Bacio avrà una nuova immagine, la vocazione sarà giovanile e di innovazione tecnologica. Stiamo lavorando all’apertura di spazi per il tempo libero, ci saranno gli spazi per
creatività e start up impresa giovanile, una bibilioteca, il mercato dei videogiochi, una nuova piazza, e un nuovo snodo trasportistico che metta finalmente in sinergia Minimetrò, ferrovia e
trasporto su gomma, nuove tecnologie, sostenibilità ambientale e molto altro. La stazione che abbiamo conosciuto cambierà volto e sarà il segno della rinascita. A giorni ne presenteremo alcuni
elementi, ma ancora il piano non è completamente definito, però siamo molto avanti anche grazie a collaborazioni con Università locali e estere. Stazione, Piazza del Bacio, Via Campo di Marte, quindi
come “zona Bersaglio” e, di là dalla Stazione, a partire da via Sicilia fino a Via Diaz, via Martiri dei lager etc, la creazione di una “"cintura di sicurezza” perché il rischio è che il degrado si
possa altrimenti spalmare, con attenzione alle famiglie, alla vivibilità, sport e molto altro.
L'impresa sembra disperata: dica la verità... è proprio sicuro che è tecnicamente possibile far tornare Fontivegge in un quartiere normale dopo 20 anni di follie urbanistiche, sociali e politiche? Intanto spero si possa partire presto con la fase due del progetto e magari, con un po’ di fortuna, tra qualche anno sarà il luogo dove incontrarci per fare due passi e una chiacchierata su altri temi. Sono convinto che la città, le altre istituzioni, gli operatori economici e soprattutto i cittadini continueranno a combattere questa battaglia insieme a noi. Non dobbiamo perdere né la speranza né la determinazione per cambiare le cose. Ci riusciremo? Io ci credo e sono speranzoso; so solo che saremmo stati dei vigliacchi se non ci avessimo provato e ci fossimo girati dall'altra parte.